venerdì 28 ottobre 2011

Da Ti racconto una canzone IL TEMPO SE NE VA


IL TEMPO SE NE VA



Ascolta, Tati, ti sembra il caso di uscire con quel vestito? Dove l’hai presa una roba del genere? Quando te la sei comprata? Ah te l’ha regalato la tua amica…? e te pareva, ci avrei scommesso…sì vabbè, comunque non mi sembra il caso, davvero di andare in giro conciata così. Oltretutto, e lo sai benissimo, se lo vede la mamma va su tutte le furie, e poi magari, come al solito, se la prende con me. Hai solo quattordici anni Tati… o forse dovrei dire hai già quattordici anni. E’ da un po’ che non ti vedo giocare con la Barbie, e stasera che ti guardo camminare per casa vestita in questo modo mi sto accorgendo che cammini come una donna, non come una bambina… la mia bambina. E’ strano come alle cose non ci si dia peso, poi tutto ad un tratto uno apre gli occhi e si accorge… ecco fino a poco tempo fa quando stavi al telefono con le tue amiche o con i tuoi compagni di scuola tutta la casa ti sentiva strillare; adesso chiudi la porta e se passo di lì per andare in bagno sento solo un sussurro, un filo di fiato. Mi piacerebbe farti tante domande; sapessi quante mie alunne si confidano con me,  mi raccontano anche le cose più intime, quelle che non direbbero mai ai genitori; ecco, senza volerlo ho toccato il cuore del problema: certe cose ai genitori non si dicono, ed io sono il tuo papà. So che ti vergogneresti a rispondere alle mie domande ed allora non ti chiederò niente.
Anche il tempo che passi in bagno, a guardarti, a pettinarti, a truccarti è molto di più di quello che dedicavi una volta alla cura della tua persona. Stasera ti guardo e mi tornano in mente le sere in cui ti aiutavo a compitare faticosamente le prime lettere dell’alfabeto, quando ti raccontavo le favole, quando ti portavo alla stazione a vedere passare i treni. A me sembra ieri, ma ne è passato di tempo. Vederti donna all’improvviso è una misura di come il tempo passa e se ne va. Io ne ho viste tante di bimbe diventare ragazzine poi adolescenti, poi donne e la cosa mi è sempre parsa normale. Perché sono così a disagio stasera? Perché una figlia per il suo papà è sempre qualcosa di speciale.  Lo sai, ma non voglio colpevolizzarti, solo metterti a parte di un mio piccolo segreto, che quando esci la sera e comincia a farsi tardi e tu non torni, io non riesco a dormire? Ho capito di Marco, sai? L’ho capito dalla luce che vedo nei tuoi occhi quando sul display del telefono si illumina un certo numero col prefisso 081; l’ho capito dai tuoi sbalzi d’umore, dalla cura con cui nascondi certe lettere e certi biglietti. Quello che non so, che non saprò mai è se sei felice, se lui ti fa star bene o se ti fa piangere. Nella stanza del futuro dei tuoi figli -diceva uno scrittore indiano- a te non è dato di entrare, neppure in sogno. E’ da tanto che non mi fermo in camera tua e non mi siedo sul tuo letto come una volta. Stasera lo sto facendo, ma niente è più come allora… Vedo tanta polvere sui tuoi giocattoli di cui fino a ieri eri gelosa. Sul muro Aladdin e Topo Gigio hanno lasciato il posto a giovanottoni inglesi o americani di cui non ho mai sentito il nome. Non è più tempo di giocattoli: è tempo di sogni e preoccupazioni. Sarà perché sono un padre un po’ distratto, sarà perché sono abituato a vederti in jeans, ma… non avevo mai notato che non porti più i calzettoni, ma le calze a rete. Come passa il tempo, piccolina!



Il tempo se ne va
(Toto Cotugno per Adriano Celentano)

Quel vestito da dove è sbucato, che impressione vederlo indossato
 se ti vede tua madre lo sai questa sera finiamo nei guai;
 è strano ma sei proprio tu quattordici anni o un po' di più
la tua Barbie è da un po' che non l'hai e il tuo passo è da donna ormai.
Al telefono è sempre un segreto quante cose in un filo di fiato
e vorrei domandarti chi è, ma lo so che hai vergogna di me;
la porta chiusa male e tu, lo specchio il trucco il seno in su
e tra poco la sera uscirai delle sere non dormirò mai.
E intanto il tempo se ne va e non ti senti più bambina,
si cresce in fretta alla tua età non me ne sono accorto prima
e intanto il tempo se ne va coi sogni e le preoccupazioni
le calze a rete han preso già il posto dei calzettoni.
Farsi donna è più che normale ma una figlia è una cosa speciale;
il ragazzo magari ce l'hai, qualche volta hai già pianto per lui.
La gonna un po' più corta e poi malizia in certi gesti tuoi
e tra poco la sera uscirai delle sere non dormirò mai.
E intanto il tempo se ne va e non ti senti più bambina
si cresce in fretta alla tua età, non me ne sono accorto prima
e intanto il tempo se ne va coi sogni e le preoccupazioni
le calze a rete han preso già il posto dei calzettoni.


Questa canzone è stata incisa da Adriano Celentano



Nessun commento:

Posta un commento